Per posare la fibra ottica in architettura FTTH (Fiber-to-the-Home) in 40 città italiane entro il 2017, Telecom Italia aveva quantificato in via iniziale un investimento di 500 milioni di euro, ritenuto insufficiente da Franco Bassanini, presidente di CDP (Cassa Depositi e Prestiti). Marco Patuano, amministratore delegato del gruppo di telecomunicazioni, ha reso noto che l’investimento totale è ora stimato intorno ai 650-700 milioni di euro, evidenziando che l’incremento è stato messo in cantiere per dare seguito alla decisione di espandere ulteriormente la copertura sul territorio nazionale rispetto a quanto annunciato in precedenza.
Telecom Italia stanzierà tra i 650 e i 700 milioni di euro per dispiegare la fibra ottica in architettura FTTH (Fiber-to-the-Home) in 40 città italiane entro il 2017. Lo ha reso noto Marco Patuano, amministratore delegato del gruppo di telecomunicazioni, in occasione dell’assemblea degli azionisti tenutasi ieri, mercoledì 20 maggio 2015.
Erano i primi di aprile quando ASATI (Associazione Azionisti Telecom Italia) si scagliava contro Franco Bassanini, presidente di CDP (Cassa Depositi e Prestiti), che aveva punzecchiato Telecom Italia sul piano industriale delineato dal gruppo di telecomunicazioni.
Bassanini aveva giudicato insufficienti i 500 milioni di euro di investimento previsti da Telecom Italia per posare la fibra ottica nell’ultima sezione della rete di accesso, che comprende i collegamenti in orizzontale e in verticale fino alle case degli utenti.
Se loro [Telecom Italia, ndR] sono convinti di mettere 500 milioni vuol dire che nelle 40 città annunciate faranno qualche quartiere. Se invece intendono fare tutte le città, l’investimento deve esser molto superiore ai 500 milioni», aveva dichiarato Bassanini a margine del Convegno Nazionale AIIP (Associazione Internet Provider Italiani) 2015.
Parole che non erano per nulla piaciute ad ASATI. La rete di Telecom Italia – evidenziavano i piccoli azionisti del gruppo di telecomunicazioni – è già sviluppata in architettura FTTC (Fiber-to-the-Cabinet) nelle 40 città coinvolte nel piano industriale.
Passare all’architettura FTTH, quindi, richiede un investimento aggiuntivo più contenuto rispetto alle cifre che dovrebbe mettere in campo un operatore privo di una propria infrastruttura, rilevava l’associazione dei piccoli azionisti di Telecom Italia.
Patuano ha inoltre manifestato l’interesse «molto elevato» di Telecom Italia a collaborare con Enel per lo sviluppo di una dorsale in fibra ottica. «Siamo ancora più interessati dove si parla di accesso della componente dei verticali di palazzo, con tecnologie FTTB (Fiber-to-the-Bulding, nDR) o FTTH», ha detto l’amministratore delegato del gruppo di telecomunicazioni.
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